Ho una caterva di ricordi cui attingere.
Talvolta fanno male, ma non ho voglia di resettare nulla coscientemente.
Potessi scegliere di cancellarli, smetterei di provare dolore e gioia, smetterei di provare ogni cosa.
Diverrei un'ameba.
Ancora non riesco a piangere.
Anzi, mi viene da ridere.
Forse c'è un po' di sano masochismo in tutto questo.
O magari un'autolesionismo latente, in questo evitare gli chiudere gli occhi per invece strizzarli nel tentativo di mettere meglio a fuoco.
Non disprezzo la bambagia, ma non sono mai riuscita a farmi cullare con noncuranza dalla sua dolcezza.
A questa vita un po' rude, spartana e senza fronzoli, in questo momento, non preferisco nulla.
Solo, mi piacerebbe scomparire per un po'.
Da qui.
Il che significherebbe portare scompiglio altrove.
E la responsabilità di una simile scelta ricade quasi interamente sulle mie spallucce.
Perchè è tutto apparentemente rimesso a me.
Io sono quella che ha qualcosa da offrire e nulla da perdere.
Io sono quella che non fa niente se si fa male.
Tanto non è mai un male irrimediabile.
Ma la posso dire una cosa francamente?
Ma vaffanculo, va!
6 commenti:
Un vaffanculo anche da parte mia :-)!
Non farti male, non farti fare male...
se hai bisogno di cambiare aria fallo!
se porti scompiglio pazienza, che a volte scompiglio e vita sono la stessa cosa!
primo, grazie della solidarietà.
è sempre merce preziosa... ;-)
mad... vorrei accogliere la tua raccomandazione sul non farmi male, ma non ne sono capace...
questo scompiglio è inevitabile, e non posso farmene una colpa.
è come dici tu, è la vita.
scomparire, io voto per scomparire per un po'. ché ha sempre qualcosa di meraviglioso.
g.a.p. considerato che il mantello dell'invisibilità non ce l'ho mi tocca ripiegare su un volo ;-)
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