sabato 12 settembre 2015
LAMPADINE CHE SI ACCENDONO INASPETTATAMENTE
Nella solitudine della stanza e del pigiama che indosso, mentre lavoro con la musica che sottolinea il movimento lento del pulviscolo atmosferico, scopro una nuova chiave di volta.
A volte nel lavoro è così.
Ti ci devi immergere talmente a fondo e diventare tutt'uno con lui, un po' come farci l'amore.
Il lavoro, di suo, non è ingrato, ripaga della passione che ci dedichi e la restituisce con pari intensità.
Avverto l'adrenalina che sale e il sangue che pulsa nelle vene.
E non è la febbre, che si è assestata sul 37 circa ed è quasi debellata.
Tanto che stasera vorrei uscire, non ne posso più di questa prigionia.
Solo che se esco e mi abbracciano o mi urtano per sbaglio... Posso stare a spiegare a tutti di far piano che sono stata operata da poco?
Sennò devo correre il rischio e sopportare a denti stretti.
Voglio un calice di vino sul mare, fumarmi una sigaretta, scambiare due chiacchiere e qualche sguardo con qualcuno.
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