lunedì 1 febbraio 2016

PELO E CONTROPELO





Si sa, la gente mormora.
Talvolta ci si trova travolti da illazioni e pettegolezzi fantasiosi cosí, tra capo e collo.
Per il divertimento di qualcuno.
O perché é l'unico strumento per tagliare le gambe di chi corre veloce, per qualcuno.
E tutto questo mentre si lavora a testa bassa, senza santi in paradiso, contando solo sul sacrificio e l'impegno.


A certi incapaci figli di papá proprio non scende che qualcuno possa tenergli testa senza possedere i medesimi presupposti di base, quali, tra tutti:
- una consolidata stabilitá economica alle spalle, ereditata dai propri predecessori, che garantisce una discreta serenitá anche quando tutto va male;
- il lavoro di mamma e\o papá, ottenuto senza lo sforzo di procacciarselo da soli o crearselo da zero, e senza mettersi alla prova in un ambiente diverso da quello familiare;
- gli agganci giusti per tenersi in piedi.


No, proprio non ci riescono a stare di prenderla al culo - e scusate il francesismo, ma quanno ce vó ce vó - da chi é semplicemente piú in gamba di loro, e li scavalca pur non partendo dalla stessa linea di partenza.


E quindi si sprecano le illazioni su presunte scorrettezze o magagne che questi figli di nessuno farebbero - nello specifico la sottoscritta - per campare.


Quando, poi, gli spregevoli che agiscono per scorrettezze e nell'illegalitá, non riuscendo a reggersi su due gambe e in piedi nemmeno con i vigorosi calci in culo che li palleggiano da che sono nati, sono proprio loro.


Appena ho sentito serpeggiare l'illazione - direttamente e indirettamente rivolta nei miei confronti - ho taciuto, facendo finta di nulla, per avere tempo di riflettere.


É stata riproposta e sviluppata.


Ha prodotto conseguenze inique e vergognose.


Mi é salito il sangue alla testa.


Lo sentivo mentre pompava nelle tempie, la notte, nel letto, impedendomi di dormire.


Ho sentito il peso della mediocritá e della vigliaccheria sotto il quale mi sono sentita calpestare ingiustamente.


L'indomani mattina, mentre guidavo per andare a lavoro, sentivo la rabbia montarmi in corpo, insostenibile.


A questo punto, ho canalizzato la rabbia, ho preso la questione per i capelli e ho fatto pelo e contropelo alla persona che ha sprecato considerazioni fuori luogo sul modo in cui, loro malgrado, emergo e sopravvivo in questo merdoso mare di merda che é il mondo del lavoro nell'italica penisola.


Gliel'ho fatto sul lavoro, in un confronto alla pari, di quelli dove non ti puoi nascondere dietro il nome che porti, ma devi dimostrare di avere la capacità effettiva di competere con chi ti é davanti.


Messo a nudo, come non si aspettava, ha dovuto tacere.


Non prima di avere balbettato, essere diventato paonazzo, arrabbiarsi, inghiottire la disfatta a bocca storta.


La realtá dei fatti ha brillato nella stanza, dove sono calati l'imbarazzo ed il silenzio.


La mia personale disapprovazione, il disgusto che provo, sono emersi tra le righe delle parole precise e pulite che ho usato.


Prima di spendere una parola fuori luogo nei miei confronti - questo deve essere chiaro - bisogna pensarci bene.


E realizzare di non farlo.


Perché la lama con la quale posso fare pelo e contropelo é abbastanza affilata da tagliare le gole.









5 commenti:

Bulut ha detto...

Sei.una.grande.

Ti ammiro lo sai?

Brava! :)

.come.fossi.acqua. ha detto...



Io non reggo molto questa tensione costante invece.

Cerco di contrastare certe situazioni, ma sono azioni quotidiane, gesti vergognosi che si ripetono da che ho cominciato.

E dovrei fregarmene, ma la veritá é che mi fa male dovermi sempre difendere quando quel che faccio é lavorare per sopravvivere senza rubare e senza calpestare nessuno.

Questa mediocrità mi abbatte.

Francesco ha detto...

allora dovevi leggere il mio vecchio blog, che ho dovuto privatizzare perchè un dirigente d'azienda come me certe cose non può dirle. se mi avessero scoperto avrei passato grossi guai. sei milanese anche tu?

.come.fossi.acqua. ha detto...



francesco, è per questa ragione che mantengo l'anonimato...

no, non sono milanese

Francesco ha detto...

Anche il mio ero anonimo.ma la dovizia di particolari poteva ricondurre a me. In questo blog ci metto la faccia perché è molto neutro