lunedì 19 settembre 2016

DOMENICHE DI PIETRA



Non avrei sopportato di passare una serata fuori ad annoiarmi anche stasera, lo ammetto.
Ne ho passate diverse, ultimamente, e non intendo più forzarmi ad uscire solo per prendere una boccata d'aria.
Non ho voglia di incontrare alcune persone nemmeno per sbaglio, mi mettono di cattivo umore, mi tolgono la voglia di vivere.
Le selezioni che si fanno, con le persone da frequentare, non sono mai abbastanza.

Ieri sera, con gli amici single,abbiamo scherzato sulla tipa che si sposava.
Giovanissima.
Sembrava avesse vinto alla lotteria.
Cosa, poi, non si sa.
Il numero di coppie che conosco, che so per certo non si tradiscono, si è, negli ultimi anni, ridotto ad uno.
Beati loro!
Integerrimi e santarelline sono, tra gli insospettabili, i peggiori.
Tutti vivono privandosi di vivere, come animali in gabbia, per mantenere le apparenze che tradiscono, di nascosto, nei letti degli altri, o nelle macchine nascoste in angoli bui, o in alberghi da quattro soldi.
Online, pure, progRammando incontri anche soltanto virtuali, per trovare rifugio da una realtà che non li appaga.

E gli altri siamo anche noi.

E quindi, la questione che emerge, come ogni volta, è sempre la stessa.
Per quale ragione, noi single, non cediamo alla convenienza di un rapporto di coppia stabile?
La scelta è ampia: è pieno, all'occorrenza, di uomini e donne che si presterebbero a stare con noi.

Per quale ragione, per buona parte di quelli che restano single, la fedeltà è una circostanza sulla quale non si riesce a cedere?
Perchè basterebbe cedere su questo puntino, e tutto sarebbe estremamente semplice.

Ho seriamente il timore di oltrepassare la soglia dello sconforto e di raggiungere uno stato di rassegnazione che mi mette i brividi.

Vorrei invece sentire qualcosa di diverso dal fastidio quando conosco qualcuno che puntualmente non si sa comportare, pensa pure di potermi prendere in giro come fossi una stupida, con la pretesa di portarmisi a letto schioccando le dita.

Vorrei fosse semplice evitare.

E vorrei avere qualcosa di bello da raccontare, ma a parte qualche storia da nulla, e qualche corteggiatore che non gradisco, i miei sentimenti sono fermi alle relazioni del passato.

Un passato che si allontana sempre più, e che dimentico, rimanendo ancorata soltanto ad alcuni ricordi.


Ci sono dei sogni ricorrenti che sto facendo da un bel po'.

Sogno un luogo collocato nella geografia dei ricordi, un luogo che esiste nella realtà, nei suoi contorni ben definiti, e che conosco a memoria, ma che diventa un non luogo che dipingo a mio piacimento in sogno, caricandolo di colori che non ha.

Di colori che vedo e conosco solo io.

Che immagino, probabilmente.

Sogno una persona, il cui volto è quasi del tutto svanito dalla mia coscienza.

Lo sogno inconsistente, lontano, la miopia sgrana i suoi connotati, ogni volta di più.

E quando mi sveglio, al mattino, resto imbrigliata in quel dolore per un po'.

Nemmeno l'amaro del caffè riesce a calciarlo via.

L'inconscio rimugina su qualcosa che il conscio ha ampiamente superato.

O forse, devo supporre, pretende di avere superato.

E' una sorta di boicottaggio involontario.

Un rifugio?

Vado a pizzicare i punti deboli, forse per rendermi conto che sono viva, che non è vero che sono diventata un pezzo di pietra da far rotolare giù da una montagna, o da far rimbalzare sulla superficie dell'acqua.

Non sono pietra, ma sento questo tipo di consistenza che mi opprime.

Vorrei alleggerirmi, e mi risulta quanto mai difficile.



2 commenti:

Viaggiatore Immaginario ha detto...

"Convenienza" di un rapporto stabile?

Un rapporto stabile è fatica, duro lavoro, rinunce, delusioni... tradimenti.
Ed è la gioia di sopravvivere a tutto ciò.

Non è forse l'essere single ad essere conveniente?
Che poi single non lo si è mai, ci sono tutte le nostre paure a tenerci costante compagnia ;)

.come.fossi.acqua. ha detto...


Non mi riferivo al tipo di convenienza che indichi tu.

La convenienza cui mi riferisco è quella di trovare qualcuno che ti scalda il letto, e ti scalda pure la minestra se torni tardi da lavoro.
E' quella di avere qualcuno con cui condividere un tetto e le spese, e la spesa.
Qualcuno con cui sederti a tavola, che ti lava i vestiti, o te li ritira dallo stendino quando si mette a piovere, e tu non sei a casa.
Qualcuno che ti fa trovare acceso il camino o i termosifoni quando è inverno e fa freddo.
Qualcuno la cui presenza, anche quando è un'assenza, ti fa sentire meno solo e abbandonato al mondo.

Questo tipo di convenienza.

Che poi sia illusoria, è un altro paio di maniche.

La convenienza dell'essere single è solo nel fatto di essere slegati da un certo tipo di ipocrisia.
E single, no, non significa essere soli, perchè ci sono comunque gli amici, che non sono pochi, e sono così diversi tra loro... ma si sola amicizia non si campa.