venerdì 9 settembre 2016

LE DUE E TREDICI MINUTI DI NOTTE


Ora quattordici.
Ed io non ho ancora deciso un accidenti di quel che devo fare domani.
Ho finito di leggere "L'ombra del vento" di Zafon, di cui avevo già letto "Marina.
Ha una scrittura che risente di mille condizionamenti letterari e cinematografici, ma che si sviluppa in modo autonomo, e crea questa sorta di vortice dal quale si viene risucchiati sino a riemergere alla fine del libro, con la nostalgia addosso.
Domani che diamine devo fare?

Sembra facile, non lo è affatto.

Tra una manciata di ore devo decidere se fare la spesa e organizzare un pranzo nel migliore ristorante della zona - casa mia - oppure se scovare un posticino a due passi da qui, ma fuori dal mondo, dove il cibo sia accettabile, o ancora se preparare finger food e panini e organizzare un pi nic, immersi nella macchia mediterranea a ridosso del mare.

Se piove, l'ultima ipotesi salta a priori.

La prima ipotesi, invece, porta conseguenze che con la cucina hanno poco a che fare.

La seconda è quella che mi dovrei imporre, ma che non esclude in radice il fatto che non abbia ordinato e pulito casa per niente.

Si sente il profumo di pulito da fuori il portone.

Ed è meraviglioso che il dubbio mi abbia indotto a sistemare casa, che altrimenti sarebbe rimasta nell'anarchia fino a Natale.


....


Sopraggiunto il sonno, la pubblicazione è saltata.

Mi sono svegliata abbastanza presto, stamattina, ho finito di sistemare casa, mi sono fatta una doccia rapida e ho messo il mio olio meraviglioso.

Indecisa tra le varie opzioni, alla fine sono andata a prendere del pesce fresco, pensando che se l'unico ristorante della zona dove mi sarei fermata volentieri a mangiare fosse stato chiuso, solo allora avrei cucinato a casa.

E potrei scrivere che sono passata sul mare e che il locale era aperto.

Che quindi la giornata è trascorsa in modo tranquillo, senza ripensamenti.

Non è andata esattamente così.

Ho cucinato un risotto pazzesco.

Da "per me solo un pugnetto di riso", siamo passati a buona parte del contenuto del wok.

Sono una discreta cuoca, di quelle che badano, all'occorrenza, anche alla composizione cromatica degli ingredienti, nel misurare accostamenti e quantità.

Oggi il tema era nero con gradazioni di rosa.

Un tema improvvisato all'ultimo secondo, perchè il ristorante era chiuso ed il tempo incerto per fare un pic nic, e quindi le circostanze si sono messe di traverso per mandare all'aria i miei buoni propositi.

...

È venerdì sera ed io non me ne ero accorta.
Ho una serata davanti che non so ancora come e con chi la voglio trascorrere.
So per certo, soltanto, che uscirò vestita come sto, perchè non ho voglia di prepararmi.
E di truccarmi.

Mi sono distaccata.
Questo è evidente.
Solo che io mi guardo dall'interno, e quel che è evidente per me può sembrare altro.
O non sembrare nulla.

Di mio, non sento dolore.



















4 commenti:

sara-sky ha detto...

non mi piace molto quello che leggo. Prenditi il tuo tempo, e scegli una direzione. Non importa se sia giusta o sbagliata. Ma noi non siamo donne da incertezze ;)

.come.fossi.acqua. ha detto...



Quanto è sempre tutto troppo complicato...

sara-sky ha detto...

chiediti perché è così complicato...e prova a gettare via i falsi problemi. E' un lavoro duro, ma molto utile...e duraturo. Lo chiamano anche decluttering ;)

.come.fossi.acqua. ha detto...


Non ci sono falsi problemi, ma difficoltà serie.

E fondamentalmente, dovrei sottrarmi, ma non lo faccio.